martedì 22 dicembre 2009

Auguri


Con l'augurio e la speranza che l'anno nuovo ci porti molti, ma proprio molti cambiamenti.
Buone feste
Marco

domenica 13 dicembre 2009

Riforma secondo ciclo: stop dal Consiglio di Stato



Il Consiglio di Stato chiede chiarimenti al Ministero sui tre schemi di Regolamento. Si allungano i tempi e l'avvio della riforma si allontana di nuovo.
I tempi per l’approvazione definitiva dei Regolamenti sulla scuola del II ciclo (licei, istruzione tecnica e istruzione professionale) si allungano e il rinvio della riforma di un anno è ormai molto di più che una semplice ipotesi.
Sui tre provvedimenti, infatti, mancano ancora i pareri delle Commissioni parlamentari che invece avrebbero dovuto concludere i propri lavori entro la fine di novembre.
Ma, soprattutto, c’è lo stop del Consiglio di Stato che in data 9 dicembre ha pubblicato i pareri sui singoli schemi di regolamento con una conclusione identica: “Sui punti segnalati occorre che il Ministero dell’istruzione fornisca i chiarimenti richiesti. All’esito, la Sezione si riserva la facoltà di disporre l’audizione del Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero, nonché del dirigente generale competente all’istruttoria del regolamento”.
Per intanto il Consiglio “sospende l’emanazione del parere in attesa degli adempimenti di cui in motivazione”.
Quali sono dunque i punti sui quali il Ministero deve fornire chiarimenti ?
Intanto uno è di carattere generale e riguarda le modalità di applicazione dei regolamenti.
Nella versione attuale è previsto che vengano demandati alla decretazione ministeriale le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento, l’articolazione delle cattedre o la definizione degli indicatori per la valutazione. Il CdS fa tuttavia rilevare che un provvedimento del genere dovrebbe essere un atto avente forza di legge (ovviamente i tempi per l’adozione di un ulteriore regolamento sono ben diversi da quelli necessari per l’emanazione di un semplice decreto ministeriale).
Ci sono poi altre questioni, come per esempio quella relativa alla quota del curricolo lasciata alla decisione delle singole scuole in modo da consentire una maggiore corrispondenza alle esigenze culturali e produttive del territorio.
Il CdS chiede al Ministero di chiarire se le disposizioni contenute nei regolamenti siano state raccordate con le norme contenute nel Regolamento sull’autonomia.
E, proprio in materia di autonomia, arrivano dal Cds le “bacchettate” più pesanti: i regolamenti prevedono che le istituzioni scolastiche costituiscano dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa, nonché un comitato scientifico formato da docenti e da esperti esterni.
Il CdS esprime forti perplessità sulla creazione di tali organi che, invece, dovrebbe essere lasciata - sottolinea sempre il Consiglio - alla libera determinazione delle autonomie scolastiche.
Senza contare che i comitati tecnico-scientifici dovrebbero funzionare a costo zero non essendo previsto nessun gettone di presenza neppure per gli esperti esterni.
Non mancano, infine, le perplessità sulle modalità di passaggio al nuovo ordinamento, soprattutto per quanto concerne i licei e gli istituti tecnici.
“E' opportuno - sottolinea infatti il CdS - che il Ministero dell’istruzione illustri la graduazione di tale passaggio, anche con riguardo alla tutela dell’affidamento degli studenti che, trovandosi nelle situazioni di transito, subiranno una modificazione dell’iter formativo prescelto”.
13/12/2009

di Reginaldo Palermo

sabato 5 dicembre 2009

Dislessia: una canzone e un testo esemplari

"Non credere sia facile non essere tra i buoni"

sabato 28 novembre 2009

E da che parte sta il buon senso?



Milano, possibile cinque in condotta. Le compagne: solo uno scherzo
Il ragazzo è l'unico maschio in una classe con 21 femmine
Studente a scuola vestito da donna
Il preside minaccia il 5 in condotta

Il professore si è limitato a mandarlo a struccarsi e a cambiarsi
Ma per la direzione scolastica "il fatto è grave e va sanzionato"

E il preside "illuminato" rincara:
"Qualunque fosse la ragione del gesto, bisogna dare una risposta ferma, per rimarcare la necessità del decoro a lezione"
Mentre il docente:
"Non gli ho dato note né ho voluto in alcun modo sgridarlo semplicemente averlo in aula così agghindato rendeva difficile fare lezione, le ragazze non riuscivano a concentrarsi. Ho chiesto di togliersi dalle labbra il rossetto e di cambiare il giubbottino che indossava, poi lo ho riammesso a lezione senza problemi"

E voi da che parte state?

lunedì 16 novembre 2009

In vigore il decreto Brunetta. Rinviate le elezioni RSU



Il decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì 9 ottobre è un attacco senza precedenti, ai lavoratori, ai loro salari, ai servizi pubblici. E’ il secondo durissimo colpo, dopo la pessima riforma del modello contrattuale, che ha triennalizzato i contratti di lavoro e ha determinato un nuovo sistema di recupero salariale dell’inflazione peggiore di quello della cosiddetta inflazione programmata, aumentando l’emergenza salariale tra i lavoratori.

Questo decreto di fatto sancisce il furto del salario accessorio, l’azzeramento della contrattazione collettiva, la gerarchizzazione del personale, la modifica/accorpamento dei comparti pubblici, l’inasprimento delle sanzioni disciplinari.

Peggio del concorsaccio di Berlinguer !

In ogni amministrazione viene costituito un Organismo indipendente di valutazione della performance, che, sulla base dei livelli di performance attribuiti ai valutati, compila una graduatoria delle valutazioni individuali del personale, ma alla fine saranno i dirigenti scolastici a decidere.

Con questa graduatoria:
a) il venticinque per cento del personale è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al salario accessorio collegato alla performance individuale;

b) il cinquanta per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla performance individuale;

c)il restante venticinque per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance individuale.

d)Sono previste deroghe alla percentuale del venticinque per cento in misura non superiore a cinque punti percentuali in aumento o in diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle percentuali.

In soldoni questa cosiddetta Autorità Indipendente per la Valutazione avrà il compito di distribuire il salario accessorio che non sarà più oggetto di contrattazione, ma sarà disciplinato per legge attraverso un meccanismo per cui solo il 25% dei lavoratori potrà prendere il massimo della produttività (oggi sono il 80%), metà del personale avrà solo il 50%, il 25% nulla.

Di fatto il fantomatico Organismo indipendente di valutazione della performance darà gli indicatori ai Dirigenti per effettuare le singole valutazioni, i quali avranno, quindi, piena autonomia nella gestione delle risorse umane, nella gerarchizzazione del personale e nella distribuzione del salario accessorio conseguente.

Fine del potere di contrattazione
Siamo di fronte a un progetto di pratica cancellazione della contrattazione sindacale e di sua sostituzione con provvedimenti legislativi, in un quadro in cui le risorse finanziarie da destinare al personale sono schiacciate tra vincoli sempre più asfissianti di bilancio e leggi finanziarie, finalizzate a ridurre drasticamente la spesa pubblica. Ma oltre al salario accessorio esce dalla contrattazione collettiva delle amministrazioni e delle RSU delle scuole e sul posto di lavoro anche l’organizzazione del lavoro che sarà disciplinata direttamente per legge : quindi fine del potere di contrattazione, e perfino di concertazione.

Licenziamento anche per “insufficiente rendimento”

Le norme già inserite negli ultimi contratti nazionali in tema di licenziamento per “giusta causa o per giustificato motivo” sono travalicate dal decreto Brunetta in quanto, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:

a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa;

b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni o mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;

c) falsità documentali o dichiarative in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;

d) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o ingiuriose o comunque lesive della dignità personale altrui:

e) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, del rapporto di lavoro.

Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione formula una valutazione del personale di insufficiente rendimento. Si affaccia il rischio che chi non percepirà la produttività per più anni potrà essere licenziato per “prolungato insufficiente rendimento”.

Le elezioni della scuola sono state spostate al novembre 2010
Le RSU esistenti resteranno in carica ancora per un anno
Nascono 4 nuovi comparti nella Pubblica Amministrazione, facendo un gran calderone tra settori e competenze estremamente diverse. Uno di questi sarà formato dalla scuola, dall’Università, dalla ricerca e dalle Accademie. Le elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi di rappresentanza si svolgeranno, con riferimento ai nuovi comparti di contrattazione, entro il 30 novembre 2010. Sono prorogati gli organismi di rappresentanza del personale (RSU) anche se le relative elezioni siano state già indette.
Le elezioni della scuola già programmate dall’ 1 al 4 Dicembre p.v. sono state spostate al novembre 2010 e si effettueranno in contemporanea con quelle di tutti gli altri settori del Pubblico Impiego e le esistenti RSU restano dunque in carica ancora per un anno. La procedura elettorale in corso si interromperà tra pochi giorni quando il decreto attuativo sarà pubblicato.

Le vere offese alla democrazia sindacale

Il distacco delle elezioni RSU nella scuola da quelle degli altri comparti del Pubblico Impiego fu causato nel 1998 dalle richieste al governo dei sindacati concertativi contro le modalità di svolgimento di quelle prime elezioni, che prevedevano liste provinciali e l'assegnazione pressoché certa della rappresentanza anche ai COBAS. E Il governo D'Alema, a sole 48 ore dall'apertura delle urne, con un decreto ad hoc rinviò le elezioni di due anni. In ogni caso, le elezioni di questo anno si sarebbero svolte con le stesse regole delle precedenti tre tornate elettorali. Regole antidemocratiche e che violano il principio costituzionale della libertà sindacale: i COBAS (e i sindacati considerati non "rappresentativi" secondo le norme legislative e contrattuali imposte,dal monopolio Cgil-Cisl-Uil nell'ultimo ventennio) non hanno libertà di parola, non possono indire assemblee in orario di lavoro per cercare candidati/e, per invitare a votarli o semplicemente per far conoscere le loro posizioni; la rappresentatività nazionale non è determinata sulla base di liste nazionali o provinciali , ma sulla base di voti alle liste di scuola, come se per determinare i partiti che entrano in Parlamento valessero i voti per i Consigli di Circoscrizione.

Queste sono le vere offese alla democrazia sindacale, altro che un anno di rinvio. Avremo nel novembre 2010, oltre alle liste di scuola per eleggere i rappresentanti di istituto, anche una lista nazionale o provinciale (come avviene in tutta Europa) sulla cui base verificare chi è davvero rappresentativo?

COBAS SCUOLA

Centinaia di video didattici su Cosmolearning

 
Siete insegnanti o studenti evoluti? Siete padroni della lingua inglese? Insegnate Matematica o Scienze?
Se avete risposto affermativamente ad almeno 2 delle 3 domande, il sito che sto per segnalarvi potrebbe fare al caso vostro. Si chiama CosmoLearning ed è un grande contenitore di materiali didattici e di documentari sulle principali branchie scientifiche, ma anche geografiche ed economiche. Molto ricca la sezione, aggiornata continuamente, dedicata ai video e ai documentari, alcuni veramente molto belli e facilmente utilizzabili nella didattica quotidiana... a patto di conoscere bene la lingua inglese. Purtroppo in Italiano non c'è nulla di nulla :-(

Merci MaestroAlberto


martedì 10 novembre 2009

Realizzare il proprio calendario impegni e condividerlo



Quello pubblicato in questo blog è il calendario degli impegni scolastici e delle festività 2009/10 dell'IPSSAR (e il mio personale per novembre). E' stato realizzato con Google calendar e "incorporato" in questo blog. La cosa interessante è che tutte le volte che modifico o aggiungo un appuntamento in Google calendar questo viene immediatamente aggiornato anche sul blog o sulla pagina web dove l'ho incorporato. Utile per chiunque abbia la necessità di condividere la propria agenda di appuntamenti con molte persone o per chi voglia vere sott'occhio la pianificazione di un intero anno scolastico nel suo sito o blog personale.

lunedì 9 novembre 2009

Foto dall'Australia by Christian & Irene

Crocifisso sì, crocifisso no: è la scuola che è in croce!



Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull’esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.
Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l’inettitudine e l’ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell’informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l’attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un’occasione per diramare l’ennesimo comunicato stampa…). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!

Si tratta – quasi sempre – degli stessi politici che in croce hanno messo la scuola, privandola di mezzi e risorse finanziarie, tagliando un numero sconsiderato di docenti, intervenendo in tutti i modi per cancellare il ruolo dell’istruzione pubblica.
Si tratta degli stessi mass media che per mesi si sono prestati e hanno stimolato la salottiera discussione sui grembiulini e sul maestro unico, per poi stendere un totale e impenetrabile velo di silenzio sulla situazione disastrosa in cui oggi versa la scuola pubblica.

Oggi la scuola rischia di andare a rotoli e fa acqua da tutte le parti. Tra i punti dolenti che sono oggetto di un pervicace attacco da parte dell’attuale Governo, volutamente ignorati dalla stampa, c’è sicuramente anche la questione della laicità della scuola: parliamo del diritto quotidianamente negato all’ora alternativa, dell’impossibilità di aprire una discussione seria sulla riforma dell’insegnamento della religione cattolica in favore di un più sensato insegnamento di storia e cultura delle religioni, del fatto che siamo l’unico paese in cui i docenti di religione sono pagati dallo Stato ma scelti dalla Curia, del fatto che un Ministro possa tranquillamente ignorare una sentenza di Tribunale che – con buon senso – esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini e dalla possibilità di assegnare crediti formativi, semplicemente per evitare assurde disparità con gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

Di tutto questo – che costituisce il vero terreno su cui si concretizza il tema della laicità della scuola – non si parla. E’ più comodo aprire e chiudere rapidamente una bella e salottiera discussione sui crocefissi.

Noi genitori e insegnanti, che ai salotti continuiamo a preferire i banchi di scuola, a questo teatrino non ci prestiamo.

Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova



Sul tema vi segnaliamo questi contributi:

- articolo di Don Enzo Mazzi da “Il Manifesto” del 5 novembre 2009

- articolo da “Il Mattino di Padova” del 5 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

Un sito per creare giochi e quiz didattici

Il sito è il già nominato Class Tools Net che ha recentemente incrementato gli scenari di giochi personalizzabili per le proprie lezioni. Qui è presentato lo scenario Timeline, ma ne sono presenti molti altri, dai più semplici ai più complessi.
Buon divertimento!

Click here for full screen version

sabato 7 novembre 2009

Video tutorial in Italiano

Nel sito Playtust sono pubblicati dei meravigliosi video tutorial che illustrano in maniera professionale alcune dele funzioni più interessanti di importanti programmi di grafica, come Photoshop, Flash, Première e altri. Sono verament eben fatti e consiglio agli interessati una visitina al sito. Pubblico qui di seguito un file di esempio:

via PlayTuts



merci web 2.0 and something else

giovedì 8 ottobre 2009

10 domande (e risposte) sulla Riforma

Da questo intervento di Patroncini (CGIL) emerge uno scenario un po' cupo e (troppo?) pieno di incognite sul futuro della scuola e soprattutto dei professionali. Personalmente lo ritengo un po' avventato su alcune affermazioni, ma non sappiamo se l'autore è venuto a conoscenza di qualche velina ministeriale ancora non ufficiale o se si tratta solo di sue interpretazioni. Nell'attesa...

"IL FUTURO DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE
IN 10 DOMANDE E 10 RISPOSTE.


1) Le modifiche di ordinamento riguarderanno dal prossimo anno scolastico anche la scuola superiore ?
Si. Il Ministro è intenzionato ad attuare le nuove misure dal 2010, a tutti i costi. E si pensa di introdurle non solo per le prime ma anche per le per le seconde (e nei tecnici verrà introdotto l’orario a 32 ore anche per le terze, ma senza modificare gli indirizzi). Una operazione la cui fattibilità è molto discutibile: si pensi solo al fatto che in questo modo indirizzi e sperimentazioni soppresse avrebbero dovuto, a rigor di logica, scomparire già da quest’anno, non potendo poi proseguire!
Il decreto 112, poi legge 133, era chiaro: per ottenere i tagli bisogna modificare gli ordinamenti. Quindi non si tratta di una riforma per migliorare il sistema, ma solo di un modo per tagliare le risorse. E modificare gli ordinamenti significa perciò tagliare gli orari, gli indirizzi, le classi di concorso ecc.
I provvedimenti base saranno appunto quattro e riguarderanno i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali e le classi di concorso
E questo vuole dire che da subito le scuole dovranno attrezzarsi ai fini delle iscrizioni per l’anno successivo. E’ incredibile che ancora nei collegi delle scuole secondarie superiori non se ne parli e che neppure si sappia che cosa lì si insegnerà. In alcuni casi potrebbe addirittura cambiare tutto, in altri casi potrebbe essere necessario persino ridisegnare l’intera mappa scolastica di una provincia o di un territorio.

2) Quali modifiche ci saranno?
Quello che c’è da presentare a chi esce dalla scuola media è ormai chiaro: 6 licei quasi tutti a 27-30 ore settimanali (solo il musicale-coreutico sarà a 32 ore e l’artistico a 34-35 ore), un istituto tecnico con soli 11 indirizzi (attualmente sono 44 senza contare le sperimentazioni) e a 32 ore (cioè con un orario e un organico ridotto di più del 10%) e un professionale completamente invertito rispetto alle finalità della riforma del 1992 (era l’unico settore secondario completamente riformato di recente!), anch’esso a 32 ore (più del 20% di riduzione di orario e di organico) e suddiviso in appena 6 indirizzi “a banda larga”.
Da queste misure esce un sistema molto più scoordinato dell’attuale. Manca sia di simmetricità che di unitarietà, soprattutto nei bienni iniziali, che fanno parte dell’obbligo di istruzione.

3) Come saranno i licei?
I 6 licei saranno in realtà 12 e forse più: il classico, lo scientifico, che però ha anche una opzione scientifico-tecnologica, l’artistico, che avrà tre indirizzi: figurativo, audiovisivo e architettonico-design (design a sua volta, raccogliendo la confluenza degli attuali istituti d’arte, avrà una sua specificità, anzi più specificità), il linguistico, il musicale-coreutico, e il liceo delle scienze umane che avrà anche un’opzione economico-sociale.
Nei bienni non esiste nessuna area comune, né con gli altri licei né tanto meno con le altre scuole secondarie superiori.
Nel biennio iniziale, tranne che negli artistici e nel musicale si prevedono invece appena 27 ore di lezione settimanali. Questo produce una riduzione di formazione e di organico ulteriore rispetto a quella già prevista, che oscilla dal 2% all’8% a seconda degli indirizzi.
Fatta eccezione per artistico e musicale, il latino sembra essere l’elemento caratterizzante dei licei anche se, ammettendo le opzioni scientifico-tecnologica e economico-sociale ( che non prevedono il latino) qualche correttivo si è introdotto.
Le materie scientifiche, pur rafforzate, coprono comunque appena un terzo dell’orario di un liceo scientifico.
Il liceo linguistico non si fa carico della scomparsa dei PACLE-Erica.
Il liceo artistico ha ore insufficienti per dipingere e modellare e pensare che basti rafforzare l’indirizzo design per assorbire gli istituti d’arte è una pia illusione.


4) Come saranno gli istituti tecnici?
Gli indirizzi dei tecnici saranno 11: amministrativo, turistico, elettrico-elettronico, meccanico, chimico-biologico, tessile-moda, logistico, costruzioni, agrario, informatico, grafico-comunicazioni. Anche in questo caso, però, i percorsi saranno quasi triplicati viste le diverse specificità interne ad ogni indirizzo.
Come si vede la semplificazione molto propagandata dall’attuale Ministero non è poi così “semplificata” !
Spariranno dal prossimo anno alcuni indirizzi che godevano di grande prestigio nelle scelte delle famiglie: i ragionieri programmatori (meglio noti nella versione sperimentale come corsi Mercurio) e i periti aziendali corrispondenti in lingue estere (Erica, nella versione sperimentale).
Il Ministero insiste molto sui tecnici perché spera di dare di sé una immagine bipartisan, perché presenta alcuni elementi di continuità con la legge 40/2007. Ma le cose non stanno esattamente così. Indirizzi come la grafica, il biologico, la moda erano del professionale e vengono spostati nel tecnico. Anche il settore agricolo, inizialmente attribuito al professionale, è stato attribuito al tecnico. Ma, soprattutto, mentre prima la commissione aveva ragionato su un sistema con due gambe, quella tecnica e quella professionale, adesso invece il sistema è zoppo perché il tecnico è stato sviluppato in un senso e il professionale in senso opposto.
C’è uno scompenso notevole tra i due settori del tecnico: quello tecnologico (che in realtà vuol dire produttivo) e quello amministrativo. Il settore tecnologico viene meglio precisato per il suo legame con il sistema industriale e produttivo: 9 indirizzi contro 2. C’è una ripresa di industrialismo e produttivismo nell’illusione di una saldatura migliore tra scuola e lavoro. Ma oggi non siamo più negli anni Sessanta, quando appena il 10% dei quattordicenni andava agli istituti tecnici (oggi ci va circa il 35%) e questi erano direttamente rivolti a rami allora standardizzati della produzione e raccoglievano i “più bravi in matematica” delle scuole medie.

5) Come saranno gli istituti professionali?
I professionali avranno un indirizzo onnicomprensivo industria-artigianato (sic!) e altri 5 indirizzi riferiti ai servizi: per l’agricoltura, per la manutenzione tecnica, sociosanitari, alberghiero-enogastronomici e commerciali.
Tutti gli attuali indirizzi del professionale dovrebbero confluire in questi 6 indirizzi “ a banda larga”, ma è evidente che per alcuni non sarà possibile (ad esempio grafica, moda o chimico-biologico) mentre per gli altri il nuovo indirizzo appare molto generico.
La struttura sarà quinquennale, ma la perdita della titolarità sulle qualifiche, passata alle regioni, ( solo provvisoriamente resta in capo agli istituti professionali) imporrà adeguamenti di struttura notevoli in relazione alla situazione regionale.
Il modello che si è predisposto mira a fare della istruzione professionale un surrogato della formazione professionale regionale. Siccome la formazione professionale regionale funziona di fatto solo in sei regioni su venti, l’idea è di lasciare l’istruzione professionale di stato in piedi nelle regioni prive di una seria formazione professionale. Così avremo una scuola neppure più divisa in due come voleva la Moratti, ma addirittura in quattro: licei, istituti tecnici, formazione professionale regionale (al Nord) e istruzione professionale statale (al Sud). Solo che anche le regioni del Nord non se la passano bene ed ecco allora le intese, come quella siglata da Formigoni e Gelmini, che in pratica consentono alla regione di usare il personale degli istituti professionali di stato per fare la formazione professionale regionale.
Il problema è che l’istruzione professionale, che oggi scolarizza la gran parte degli immigrati e che per questo dovrebbe essere più importante, viene ritenuta non strategica nel clima di rinato industrialismo già citato: la maggior parte degli studenti, si dice, frequentano corsi di tipo turistico-alberghiero e non industriale. Un errore grossolano!

6) Quali modifiche riguarderanno le classi di concorso?
Le modifiche alle classi di concorso saranno di due tipi: le fusioni e i cambiamenti di attribuzione.
Le fusioni porteranno ad una riduzione di oltre 100 classi di concorso. Riguardano soprattutto le classi di concorso presenti nell’istruzione artistica, sia della tabella A e in particolare della tabella D, che per effetto della scomparsa degli istituti d’arte ( assorbiti nei licei artistici) scompare del tutto ( unificata con le discipline specifiche dei licei artistici). Riguardano anche alcune classi della tabella C e gli insegnamenti di trattamento testi.
Le modifiche di attribuzione riguardano soprattutto alcune discipline della Tabella A come quelle legate a lettere, a matematica, filosofia ecc.
Queste operazioni sono suscettibili di produrre riduzioni di organico e soprannumeri
Alcune discipline come geografia, grafica e fotografia o quelle della tabella C a loro volta vedono ridotte di molto le loro potenzialità a causa della modifica degli orari e degli indirizzi.
Per attuare queste misure saranno necessarie per il personale di ruolo utilizzazioni in cattedre affini e riconversioni professionali.

7) Ci saranno i laboratori?
I laboratori restano nell’istruzione tecnica del settore “tecnologico” ( ma non in quello amministrativo) e nell’istruzione professionale. Ma il loro orario viene mediamente ridotto di circa il 25% (la stessa riduzione riguarderà mediamente anche le discipline tecnico-teoriche dell’istruzione tecnica) .
Restano perciò anche gli insegnanti tecnico-pratici, ma il loro utilizzo e la definizione del loro organico sarà affidata a disposizioni da emanare 6 mesi dopo l’avvio dell’attuazione delle nuove misure. Una soluzione poco rassicurante!
Allo stato attuale non sono previsti laboratori nel liceo scientifico-tecnologico, essendo questo finora una opzione del liceo scientifico, il quale non prevede laboratori.
Nell’istruzione tecnica e professionale è previsto anche il ricorso ad esperti esterni con competenze tecniche provenienti dalle aziende.

8) Quali spazi di flessibilità ci saranno?
La flessibilità è declinata soprattutto in termini di flessibilità curricolare. Vale a dire la possibilità di cambiare alcune discipline. Questa varia a seconda dell’ordine scolastico e delle annualità.
Nei licei sarà del 20% nelle prime, nelle seconde e nelle quinte, del 30% nelle terze e nelle quarte.
Negli istituti tecnici sarà del 20% nel primo biennio, del 30% nel secondo biennio e del 35% in quinta.
Negli istituti professionali sarà del 25% nel primo biennio, del 35% nel secondo e del 40% nelle quinte.
Complessivamente resta poco chiaro se ci saranno risorse per potere fare ciò o come a una flessibilità delle richieste potrà corrispondere una flessibilità delle disponibilità.
Sono poi prevedibili alcune discipline facoltative, diverse a seconda dell’ordine scolastico, che potranno essere coperte con l’utilizzo di eventuali soprannumerari o con la spesa di risorse autonome della scuola. Presumibilmente si tratterà di discipline aggiuntive, anche se non è escluso che possano ricadere nelle quote di flessibilità appena descritte.

9) Come verranno gestite le scuole?
Si prevede una organizzazione interna per dipartimenti disciplinari, disposti centralmente dal ministero.
(Nel parallelo disegno di legge Aprea queste strutture dovrebbero soppiantare di netto sia i collegi docenti che i consigli di classe, ma le misure della Gelmini ancora non prevedono ciò).
Per gli istituti tecnici e professionali è prevista anche l’esistenza di un ufficio tecnico.
La novità più rilevante riguarda un organismo paritetico tra scuola da un lato e aziende e professioni dall’altro denominato “comitato tecnico-scientifico” negli istituti tecnici e professionali e “comitato scientifico” nei licei. (Nel parallelo disegno di legge Aprea il “rapporto scuola-azienda” dovrebbe essere invece essere garantito da una congrua presenza di rappresentanti aziendali e delle professioni in un consiglio di amministrazione o “dell’istituzione”, che sostituirebbe l’attuale consiglio di istituto.

10) Quali misure per l’obbligo scolastico fino a 16 anni?
Non c’è una architettura specifica per favorire o giustificare l’obbligo a 16 anni. Nei bienni dei licei non esiste nessuna area comune, né con gli altri licei né tanto meno con le altre scuole secondarie superiori. Quindi niente biennio unitario.
L’area comune c’è nei tecnici e nei professionali, ma, anche se ciò può essere utile per quell’utenza, il messaggio complessivo che si manda è bruttissimo. E’ come se l’unitarietà fosse una cosa utile solo per “vili meccanici”, mentre i liceali vanno “aristocraticamente” allevati e indirizzati fin dai 14 anni. Sembra quasi che l’innalzamento dell’obbligo sia un problema dell’istruzione tecnica e professionale, mentre i licei continuano fare altro.
Nello stesso tempo si continuano mandare avanti, istituzionalizzandoli, corsi di formazione professionale o integrati, che dir si voglia, su cui dirottare i soggetti più deboli. Ciò unisce una confessione di incapacità della “scuola-scuola” a riformarsi alla delega della soluzione di questi problemi ad enti esterni, con i già più volte denunciati effetti di segregazione culturale, che inevitabilmente diventa discriminazione sociale e ormai, visti i tempi e i soggetti, anche etnica.

domenica 27 settembre 2009

I tagli alla scuola




La Costituzione assegna alla scuola pubblica un ruolo fondamentale
per lo sviluppo della democrazia;
i tagli alla scuola sono quindi attacchi alla democrazia del nostro Paese


L’anno scolastico quest’anno inizia all’insegna di un forte attacco alla scuola pubblica con pesanti tagli alla spesa perla scuola e quindi agli organici del personale della scuola: tutto ciò comporterà anche migliaia di licenziamenti di lavoratori della scuola e soprattutto un processo di dequalificazione dell’istruzione; la Costituzione assegna alla scuola pubblica un ruolo fondamentale per lo sviluppo della democrazia; i tagli alla scuola sono quindi attacchi alla democrazia del nostro Paese.
Non è un caso che questo Governo oltre alla scuola pubblica colpisce la libertà di informazione, l’indipendenza della magistratura, le conquiste del mondo del lavoro e con le leggi razziste i diritti fondamentali di una società civile.
E’ quindi necessario opporsi con fermezza e forza contro le politiche del Governo e realizzare larghe convergenze sia nel mondo della scuola sia più in generale nel Paese. La lotta per una scuola statale, laica e di qualità non può essere demandata al solo mondo della scuola, ma deve essere la lotta di tutti coloro che vogliono salvaguardare la democrazia nel Paese.
Sulla base di queste considerazioni l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” lancia un appello a tutte le organizzazioni politiche, sindacali ed a tutte le associazioni democratiche professionali per realizzare la più larga convergenza unitaria e propone una piattaforma articolata sui seguenti punti:

NO ai tagli della spesa per la scuola statale e la sua riduzione ad un servizio minimale;
SI alla destinazione alla scuola statale di tutte le risorse necessarie per il suo sviluppo qualificato.
.
NO alla riproposizione della regionalizzazione dell’istruzione ed agli accordi separati tra Ministero e regioni.
SI al mantenimento del carattere nazionale di un sistema scolastico flessibile, ma unitario.

NO al precariato e alle retribuzioni inadeguate al personale della scuola
SI a una politica che intenda garantire stabilità di lavoro e necessaria qualificazione professionale a tutto il personale della scuola

NO alla privatizzazione/aziendalizzazione delle scuola della proposta Aprea
SI ad una scuola pubblica, laica e governata a tutti i livelli democraticamente.

Sulla base di questi punti programmatici che si richiamano ai principi costituzionali l’Associazione. “Per la Scuola della Repubblica” ritiene che la proposta di legge di iniziativa popolare “per una buona scuola”, già presentata in Parlamento nella scorsa legislatura, possa essere una valida base di discussione per definire proposte concrete ed alternative alla deriva autoritaria e classista proposta dell’attuale maggioranza di Governo.
E’ però necessario ed urgente creare sedi unitarie di confronto e di iniziativa politica; in alcune regioni (Toscana) sono già costituite, Tavoli unitari, con la presenza di forze politiche, organizzazioni sindacali, comitati di genitori ed insegnanti che interagiscono nei confronti delle istituzioni locali.
L’Associazione “Per la scuola della Repubblica ritiene opportuna una generalizzazione di tale esperienza ed a tale fine invita i comitati locali a farsi promotori, insieme a tutte le forze disponibili, per la costituzione di tavoli regionali che possano con un sistema a rete realizzare un coordinamento nazionale unitario e capace di valorizzare al massimo tutte energie disponibili.
In questo contesto l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” ritiene opportune tutte le possibili azioni, anche legali, per contestare ogni forma di illegalità ed esigere il rigoroso rispetto delle leggi; le eventuali azioni legali non devono però diventare una delega alla giurisdizione, devono essere uno degli strumenti della lotta politica e come tali devono essere utilizzate
A tale fine si deve rilevare che il Ministro ha operato i tagli agli organici in palese violazione delle norme vigenti e dello stesso Regolamento Difatti non ha mai formalmente adottato il prescritto Decreto Interministeriale che definisce i criteri e non ha sentito nemmeno la conferenza Unificata Stato Regione ed Enti Locali.
L’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” auspica che le Regioni e gli Enti Locali, illegittimamente estromesse nel procedimento per la determinazione degli organici , decidano di contestare l’operato del Ministro.
Nello stesso tempo però l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” ritiene che nelle diverse realtà sia urgente costituire con l’ausilio dei giuristi democratici “sportelli per la tutela dei diritti” con il compito di denunciare tutte le irregolarità e di sostenere tutte le più opportune iniziative, anche legali.
In particolare si ritiene che si possa subito intervenire:
a) per contestare i tagli adottati illegittimamente;
b) per opporsi ad numero di alunni per classe in contrasto con le norme sulla sicurezza e sulla agibilità delle aule;
c) per rifiutare lo sdoppiamento delle classi per fare fronte alle assenze;
d) per garantire tutte le opportunità previste dalla normativa vigente per coloro che non scelgono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

“Per la Scuola della Repubblica”
e-mail scuolarep@tin.it
sito www.scuolaecostituzione.it

SCUOLA SECONDARIA: UN TERRENO MINATO PER UN MILIONE DI STUDENTI


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguKzOMreU02RZlhb_6AUJAo90rg9uwhEUlFZ3GI3cKJIFUQ2hpbK6Ow5TJ4cqhQ13H9smjPbOiEGm-1bWIRZKZPz7RV-0W_mFMk4lzF0mrZEDAUhcpKZDEzuX5cvXzRPxH16hL90x8cTE/s400/bocciato.gif

di Pino Patroncini


Dopo che la stampa nel mese di luglio aveva annunciato un aumento consistente nel numero dei respinti c’era da aspettarsi che il Ministero fosse prodigo nel fornire dati che confermassero o smentissero questa previsione. Invece a 15 giorni dalla riapertura delle scuole non si hanno notizie. Secondo quei dati infatti tra bocciature e “sospensioni” e nonostante l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni la secondaria, inferiore e superiore, tornava ad essere un terreno minato oltre un milione di studenti.

A costruire quel dato contribuivano vari elementi:

  • un 6% di bocciati in prima e seconda media (mentre in terza al momento della licenza il fenomeno sembrava rientrare nei parametri usuali);
  • il 18% di bocciati in prima e seconda superiore, solo a giugno, che lasciava presumere almeno la conferma, se non il superamento, del 21% a settembre( cioè dopo recuperi e verifiche) che già lo scorso anno qualche scandalo aveva creato dal momento che si inquadrava nell’appena varato innalzamento dell’obbligo;
  • un altro 24% di sospesi, potremmo dire “rimandati”, di cui ancora non si sa quanti abbiano superato le verifiche finali;
  • un 6% di non ammissioni all’esame di stato, quasi il doppio dell’anno precedente (3,5%), causato dalla nuova norma che prevedeva la media del 6 come livello minimo per avere l’ammissione (da quest’anno la norma sarà ancora più selettiva perché prevederà come requisito minimo almeno il 6 in tutte le materie)
  • un 3% di respinti all’esame di stato che portava al 9% la selezione finale, e che era persino superiore al dato dello scorso anno (2,5%) , cosa “inspiegabile” alla luce della più rigida selezione in entrata di cui si è già detto.

Alle polemiche suscitate da questi dati il Ministro Gelmini aveva risposto dicendo che le bocciature erano un segno di una ritrovata serietà ed efficienza della scuola. Il che, applicato alla sanità, equivarrebbe a valutare la qualità degli ospedali dal numero dei morti che sfornano.

In realtà questo è sicuramente l’effetto delle misure che il Ministro Gelmini ha adottato (voto numerico alle medie, diversa ammissione agli esami ecc.), ma anche dello spirito con cui sono state adottate: uno spirito punitivo nei confronti della scuola tutta, degli insegnanti additati come sessantottini permissivi e fannulloni e degli studenti presentati come bulli da fronteggiare o lavativi da punire a suon di 5 in condotta e esclusioni dalle prove d’esame.

Se non che immediatamente di questa logica è emerso di nuovo non il carattere del merito, a parole tanto caro alla Gelmini, bensì quello della selezione di classe, ben visibile nelle bocciature dell’ultimo anno: 6% nei licei, 16% nei tecnici, 23% nei professionali.



Dello stesso autore leggi anche Bocciare o non bocciare: un dilemma europeo

Software gratuito per ipovedenti e dislessici

ViVo Portable USB maschera principale
Si chiama "Vivo" ed è un programma realizzato da una scuola statale italiana (L'ist. Majorana di Gela) che risolve i mille problemi di lettura e di visione delle pagine web delle persone ipovedenti o dislessiche. Si installa da una penna web ed è quindi pienamente portatile e può essere attivato su qualsiasi PC in quanto non sporca il sistema. Queste sono le sue caratteristiche principali:

è totalmente distaccata dal sistema ospite (Windows);

non sporca il registro di sistema (Windows).

La finestra principale di ViVo è parlante ed è curata nella grafica e nei colori, per facilitare la visualizzazione delle opzioni offerte, anche a chi ha problemi di vista. Dalla stessa finestra, con un semplice click del mouse possiamo:

navigare con una versione di Firefox parlante e con caratteri ingranditi;
avere una lente d’ingrandimento per lo schermo (configurabile);
accedere direttamente al disco principale;
gestire la posta elettronica;
attivare la lettura dello schermo;
aprire la tastiera a schermo;
ascoltare tantissime emittenti radio via internet;
aprire la sintesi vocale con molte voci;
ridurre ad icona;
uscire dal programma;
rimuovere le periferiche USB (chiavette, ecc..);
avere le informazioni su ViVo (descrizione, guida in italiano, sito, blog, ecc..).
Nella pagina web di presentazione si può effettuare il download, totalmente gratuito, e ci sono dettagliate spiegazioni sull'installazione e il funzionamento del programma. Gli autori chiedono soltanto di diffondere il loro prodotto in modo che possa giungere a tutte le persone che ne possano trovare giovamento. Mi sembra un'iniziativa rara, preziosa e da sostenere.

lunedì 14 settembre 2009

Nuovo anno e vecchie proposte


Buon anno scolastico a tutti i colleghi. Riprendiamo le pubblicazioni su questo blog con un suggerimento. Andate a leggervi questo post di Giorgio Israel pubblicato sul suo blog. Per chi non lo sapesse, il prof. Israel è uno dei consiglieri più ascolati dalla Gelmini e, dopo Tremonti, il primo responsabile della Riforma della scuola. Consiglio la lettura del suo blog soprattutto ai colleghi che, come me, hanno seguito e apprezzato l'intervento della DS Cinzia Mion. Un tuffo nel passato fa sempre bene...

venerdì 15 maggio 2009

Link di matematica

mathtv

Nel mio aggregatore di blog didattici stanno facendo in questo periodo la parte del leone gli insegnanti di Matematica e Fisica. Non salta un giorno senza che qualcuno non recensisca siti e blog che illustrano modi nuovi, interessanti e curiosi di insegnare la Matematica e la Fisica. Vi segnalo qui alcuni link che, per quanto ne capisco e per quanto ho letto dalle recensioni, sembrano essere i più apprezzati dagli insegnati tecnologicizzati. Purtroppo mi pare che i più belli siano in inglese, ma questo forse per molti non è un problema. Per me sì.
mathtv Matematica di base, Trigonometria, Algebra, problemi di geometria... tutto descritto e spiegato in semplici lezioni filmate
explorelearning esperimenti di fisica e di matematica spiegati con bellissime animazioni
Matem@ticamente un Blog di Matematica in Italiano che, nel post linkato, raccoglie un numero sterminato di link sulla didattica delle Scienze, della Fisica e della Matematica che penso ci vorrà un intero anno scolastico per provarli tutti.
Bè... divertitevi!


giovedì 14 maggio 2009

domenica 10 maggio 2009

Usiamo effetti speciali?

Avrei piacere di conoscere le vostre impressioni su questo articolo in merito all'uso più o meno appropriato delle nuove tecnologie.
Buona lettura

L'evoluzione della scuola

Tornare ai contenuti. E' questo che serve alla scuola?

Vi voglio segnalare il blog di Giorgio Israel, docente di Matematica lla Sapienza, e in particolare il suo post del 17 marzo nel quale, in estrema sintesi, richiama la scuola ad un maggior rigore anche e soprattutto nella trasmissione dei saperi che troppo spesso sono subordinati ad astruse metodologie didattiche.
Dopo questa lettura vi invito a visitare il blog di un'altra docente, Eleonora Guglielman e il suo post La vera sfida della nostra scuola è la lotta all'ignoranza nel quale afferma invece che i veri problemi della scuola non sono certo nella didattica, ma piuttosto in un certo riformismo di stampo gentiliano.
Tenuto conto che il prof. Israel è anche il presidente della commissione per la riforma dei cicli della Gelmini, la lettura del suo post è decisamente illuminante per comprendere la visione della scuola "moderna" che hanno oggi i nuovi soloni della Pubblica Istruzione.
A voi i commenti

Merci a web2.0 and something else


Invia 5 sms gratuiti al giorno da Facebook


bubblecaption
 Si chiama dodotext l'ultimo gadget di Facebook. Con questa applicazione è possibile inviare sms gratuiti sui cellulari di tutto il mondo. E' sufficiente installare il programmino in una scheda dei riquadri di FB per inviare brevi sms fino a 100 parole completamente aggratis a 5 cellulari diversi ogni giorno. Finalmente un applicativo che può far tornare utile facebook e non le solite guerre di bande, palle di neve, rapitori seriali, ecc....

Merci Maestro Alberto


mercoledì 6 maggio 2009

Giochi educativi (e non solo)


Il sito si chiama Arcademic Skill Builders e contiene diversi giochi didattici gratuiti molto divertenti per allenarsi nei calcoli matematici, da soli o in competizione con altri compagni della stessa classe o online contro avversari sconosciuti in modalità Multiplayer. Per quanto creati per i bambini delle elementari, non credo che il loro uso sia sconsigliato a molti dei nostri allievi che hanno, diciamo così, perso un po' di dimestichezza con le tabelline e i calcoli numerici. Veramente molto divertenti: dopo aver trionfato in quasi tutte le gare, sono stato battuto di qualche centesimo da un certo "vomit", di 12 anni, in un gioco sulle tabelline!
Consigliato.

merci a Maestro Antonio



mercoledì 1 aprile 2009

Clipart e immagini per studenti e insegnanti


Astronomy
(130 illustrations)




Biology
(2340 illustrations)



Clipart etc è un simpatico sito che raccoglie migliaia di immagini, rigorosamente in bianco e nero, da usare nelle nostre lezioni multimediali o nelle tesine degli allievi. Tutte le clipart, molto belle e originali, sono divise in categorie e possono essere trovate anche con un potente motore di ricerca interno. Un sito da consultare spesso quando è necessario trovare utili esempi grafici.

Merci maestroalberto

sabato 21 marzo 2009

Occasione di approfondimento



Il sito della Treccani continua a sfornare materiale didattico a mio avviso molto interessante. Gli ultimi "arrivi" rigurdano la Fisica e la Storia e ve li segnalo.
http://www.treccani.it/Portale/sito/scuola/in_aula/fisica/Dal_garage_al_laboratorio/mainArea.html
Attività di Fisica che, da profano, mi paiono divertenti e interessanti. Il titolo è Dal garage al laboratorio ovvero come realizzare un laboratorio di Fisica in classe a costo zero.

http://www.treccani.it/Portale/sito/scuola/in_aula/storia/revisionismo/mainArea.html dedicato alla storia del revisionismo. Personalmente ho trovato particolarmente interessante e documentato l’articolo di Ilaria Mori sul negazionismo che mi sembra anche facilmente adattabile ad un approfondimento e ad una discussione nelle ultime classi.

Fatemi sapere

martedì 10 marzo 2009

Come lavorare il legno in assoluta sicurezza Oggi giornata di studio


ISTITUTO D’ARTE
Come lavorare il legno
in assoluta sicurezza
Oggi giornata di studio

Martedì 10 Marzo 2009, Cortina
(Dim) Imparare a utilizzare le macchine per lavorare il legno in condizioni di sicurezza: è lo scopo della giornata di studio programmata dall’Istituto d’arte di Cortina per oggi. Si inizierà alle 8, con la parte teorica, poi si passerà nel laboratorio del legno per una dimostrazione pratica sulle macchine utilizzate ogni giorno dagli studenti: la sega a nastro, la sega circolare, la troncatrice, la pialla a filo e la toupié. Le lezioni sono state organizzate in accordo con lo Spisal, il servizio di prevenzione degli infortuni dell’Ulss 1. I docenti saranno Antonio Composta, tecnico della prevenzione dell’Ulss 21 di Legnago e Fausto Merlin, ex docente del centro di formazione di Bovolone. L’iniziativa è rivolta agli studenti di Cortina e del Cadore che frequentano l’istituto ampezzano, ma anche a tutti gli imprenditori che, nella loro attività professionale, utilizzano queste macchine.

Per ricerche di lezioni e materiale didattico

docjax logo

Il servizio che presento in questo post è particolarmente utile per le ricerche di materiale didattico in rete. Permette infatti di ricercare tutti i documenti pubblicati con estensione doc, pdf, ppt e xls e di farne vedere una visione in anteprima senza bisogno di aprire il documento. E' incredibile la quantità di materiali interessanti si possono trovare in Internet con docjax !
Aggiungo un altro link, molto più noto, per chi volesse trovare presentazioni di PowerPoint e scaricarle dalla rete: il sito è slideshare , il più grande sito di condivisione di presentazioni presente in rete. Tutti i ppt che trovate pubblicati su questo blog sono stati uploadati su slideshare.
Entrambi i siti sono gratuiti e la registrazione non è indispensabile.

merci Maestro Alberto

giovedì 5 marzo 2009

Le Comete

Presentazione sulle comete stroriche
Le Comete
View more presentations from miglius. (tags: astronomia)

Prova corso

Questo è un posto di prova

domenica 1 marzo 2009

50 giochi basati sulle leggi della Fisica

Physics Games
Volete provare a testare le leggi della Fisica giocando e divertendovi online?
Andate su Physics Game e scegliete fra 50 videogiochi realizzati in flash.
Buon divertimento!

merci matteodini

giovedì 26 febbraio 2009

La presentazione efficace con le slide

Una lunga presentazione per un problema complesso: come si fanno delle buone presentazioni (e quindi delle buone lezioni) con PowerPoint

domenica 15 febbraio 2009

Creare Grafici online


il Sito si chiama Create A Graph ed è un simpatico tool online che permette di creare in modo semplicissimo e con pochi comandi dei colorati grafici dei tipi più differenti. Una volta terminato, il grafico può essere stampato, inviato via e-mail, scaricato sul proprio PC o inserito con codice html in una pagina web o in blog.
Facile, divertente, intuitivo.

sabato 7 febbraio 2009

Un sito di Storia dell'Arte

Non ce ne sono tantissimi in giro per il web e soprattutto ben pochi con le caratteristiche eccezionali di Smart history

Si tratta di un sito veramente ben fatto che, sfruttando la metafora della inea del tempo, illustra, con una buona quantità di materiale iconografico e di filmati, la Storia dell'arte mondiale dall'antica Grecia fino al '900. Si può navigare nel sito seguendo le proprie preferenze artistiche, oppure seguire un cammino cronologico o stilistico, scaricare i filmati e riutilizzarli nelle proprie lezioni. Insomma un vero paradiso per gli amanti dell'arte, con un solo, non indifferente, limite: parla esclusivamente inglese.







merci maestroalberto

L'Osteria del pensiero

Spettacolo teatrale realizzato dagli studenti del Liceo Clssico nel 2007. Qui si possono vedere le prime scene, purtroppo l'audio è un po' basso...

Spettacolo teatrale "Pinocchi"

Realizzato dal Liceo Classico lo scorso anno scolastico. Questo è l'inizio dello spettacolo che presto sarà possibile scaricare in rete nelle pagine web del Liceo http://www.polovalboite.it/liceoc/teatro.htm

venerdì 6 febbraio 2009

69 applicativi gratuiti

open-source
Per ogni programma commerciale esiste (quasi) sempre una valida alternativa open  source e il blog This is the OC
ne propone addirittura 69 tutti dedicati agli studenti nel post 69 Free or Open Source Tools For Students.
Si parte dall'arcinoto Firefox per passare ai programmi per mappe mentali come Mindomo, Mindmeister, Cmap, Comapping ai programmi di grafica Gimp, Blender, Gliffy, a ZohoShow , l'alternativa gratuita di PowerPoint, ai programmi di Matematica e Fisica Sage Math, Mathway, Open Source Physics . Presente anche un ristretto ma ben articolato elenco di link utili per la didattica e per la ricerca di risorse web per studenti e insegnanti.

DSA: successo scolastico e strategie didattiche

Con la nota prot. 1425 del 3 febbraio 2009 l'USR dell'Emilia Romagna ha pubblicato due interessantissimi e corposi documenti pieni di indicazioni pratiche per i docenti che vogliono intraprendere una didattica consapevole nei confronti degli allievi con Disturbi Specifici dell'Apprendimento. L'intera documentazione è scaricabile da qua e la si può trovare anche nelle nostre pagine web nell'area "dislessia".

Intanto vi propongo questo bel video dedicato al tema della dislessia




giovedì 5 febbraio 2009

Insegnare con le nuove tecnologie

Chi ha la curiosità di cambiare e rivitalizzare la propria didattica utilizzando le nuove tecnologie informatiche non può perdersi questa presentazione di Jane Hart del Centre for Learning & Performance Technologies In essa vengono elencati i 100 migliori programmi e siti per uso didattico. Si parte dagli arcinoti Google, Firefox, Word per giungere ad alcuni applicativi veramente eccezionali e meno noti ai non addetti ai lavori, come Articulate, VoiceThread, Camtasia, PBwiki,... tool che nel loro campo sono davvero insostituibili e agevolano enormemente il lavoro di un prof. tecnologico. Non tutti e 100, ma almeno una buona metà li ho provati sul campo, e a volte sono diventati dei veri compagni di studio per i miei allievi che hanno imparato a farne un uso consapevole e intelligente. Provare per credere!


lunedì 2 febbraio 2009

Motore di ricerca semantico




Ormai da qualche mese si è comincaito a parlare di web 3.0, la nuova frontiera di Internet che si caratterizza, oltre che per un aspetto grafico tridimensionale molto accattivante, anche per le nuove applicazioni web semantiche. Tra queste, quella che mi sembra avere le maggiori potenzialità didattiche è il motore di ricerca Evri   che utilizza connessioni semantiche per aiutare chi sta facendo
ricerche a scoprire più facilmente collegamenti e intrecci su un
determinato tema.Più che a cercare informazioni, quindi, sembra molto
utile per organizzarle e potrebbe agevolmente sostituire Wikipedia come
prima tappa per sfoltire le ramificazioni di un argomento. Usando, per esempio, come chiave di ricerca "Eugenio Montale" ci viene proposta una serie di documenti , per lo più in lingua inglese, ritenuti da Evri come fondamentali per conoscere l'autore, poi uno schema, anch'esso linkabile, che visualizza graficamente i principali intrecci con altri autori e correnti letterarie.



Infine viene presentata una ricchissima collezione di immagini e di video di libero utilizzo, ricercati da Evri nei principali contenitori del web (youtube, Flikr, Picasa,...) sempre utilizzando connessioni semantiche.



Il sito è appena agli inizi e non ha ancora visto la sua versione completa, ma già da adesso si presenta come un utilissimo strumento per organizzare le proprie ricerche e per trovare gli indispensabili materiali per le nostre lezioni multimediali.