domenica 27 settembre 2009

I tagli alla scuola




La Costituzione assegna alla scuola pubblica un ruolo fondamentale
per lo sviluppo della democrazia;
i tagli alla scuola sono quindi attacchi alla democrazia del nostro Paese


L’anno scolastico quest’anno inizia all’insegna di un forte attacco alla scuola pubblica con pesanti tagli alla spesa perla scuola e quindi agli organici del personale della scuola: tutto ciò comporterà anche migliaia di licenziamenti di lavoratori della scuola e soprattutto un processo di dequalificazione dell’istruzione; la Costituzione assegna alla scuola pubblica un ruolo fondamentale per lo sviluppo della democrazia; i tagli alla scuola sono quindi attacchi alla democrazia del nostro Paese.
Non è un caso che questo Governo oltre alla scuola pubblica colpisce la libertà di informazione, l’indipendenza della magistratura, le conquiste del mondo del lavoro e con le leggi razziste i diritti fondamentali di una società civile.
E’ quindi necessario opporsi con fermezza e forza contro le politiche del Governo e realizzare larghe convergenze sia nel mondo della scuola sia più in generale nel Paese. La lotta per una scuola statale, laica e di qualità non può essere demandata al solo mondo della scuola, ma deve essere la lotta di tutti coloro che vogliono salvaguardare la democrazia nel Paese.
Sulla base di queste considerazioni l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” lancia un appello a tutte le organizzazioni politiche, sindacali ed a tutte le associazioni democratiche professionali per realizzare la più larga convergenza unitaria e propone una piattaforma articolata sui seguenti punti:

NO ai tagli della spesa per la scuola statale e la sua riduzione ad un servizio minimale;
SI alla destinazione alla scuola statale di tutte le risorse necessarie per il suo sviluppo qualificato.
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NO alla riproposizione della regionalizzazione dell’istruzione ed agli accordi separati tra Ministero e regioni.
SI al mantenimento del carattere nazionale di un sistema scolastico flessibile, ma unitario.

NO al precariato e alle retribuzioni inadeguate al personale della scuola
SI a una politica che intenda garantire stabilità di lavoro e necessaria qualificazione professionale a tutto il personale della scuola

NO alla privatizzazione/aziendalizzazione delle scuola della proposta Aprea
SI ad una scuola pubblica, laica e governata a tutti i livelli democraticamente.

Sulla base di questi punti programmatici che si richiamano ai principi costituzionali l’Associazione. “Per la Scuola della Repubblica” ritiene che la proposta di legge di iniziativa popolare “per una buona scuola”, già presentata in Parlamento nella scorsa legislatura, possa essere una valida base di discussione per definire proposte concrete ed alternative alla deriva autoritaria e classista proposta dell’attuale maggioranza di Governo.
E’ però necessario ed urgente creare sedi unitarie di confronto e di iniziativa politica; in alcune regioni (Toscana) sono già costituite, Tavoli unitari, con la presenza di forze politiche, organizzazioni sindacali, comitati di genitori ed insegnanti che interagiscono nei confronti delle istituzioni locali.
L’Associazione “Per la scuola della Repubblica ritiene opportuna una generalizzazione di tale esperienza ed a tale fine invita i comitati locali a farsi promotori, insieme a tutte le forze disponibili, per la costituzione di tavoli regionali che possano con un sistema a rete realizzare un coordinamento nazionale unitario e capace di valorizzare al massimo tutte energie disponibili.
In questo contesto l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” ritiene opportune tutte le possibili azioni, anche legali, per contestare ogni forma di illegalità ed esigere il rigoroso rispetto delle leggi; le eventuali azioni legali non devono però diventare una delega alla giurisdizione, devono essere uno degli strumenti della lotta politica e come tali devono essere utilizzate
A tale fine si deve rilevare che il Ministro ha operato i tagli agli organici in palese violazione delle norme vigenti e dello stesso Regolamento Difatti non ha mai formalmente adottato il prescritto Decreto Interministeriale che definisce i criteri e non ha sentito nemmeno la conferenza Unificata Stato Regione ed Enti Locali.
L’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” auspica che le Regioni e gli Enti Locali, illegittimamente estromesse nel procedimento per la determinazione degli organici , decidano di contestare l’operato del Ministro.
Nello stesso tempo però l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” ritiene che nelle diverse realtà sia urgente costituire con l’ausilio dei giuristi democratici “sportelli per la tutela dei diritti” con il compito di denunciare tutte le irregolarità e di sostenere tutte le più opportune iniziative, anche legali.
In particolare si ritiene che si possa subito intervenire:
a) per contestare i tagli adottati illegittimamente;
b) per opporsi ad numero di alunni per classe in contrasto con le norme sulla sicurezza e sulla agibilità delle aule;
c) per rifiutare lo sdoppiamento delle classi per fare fronte alle assenze;
d) per garantire tutte le opportunità previste dalla normativa vigente per coloro che non scelgono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

“Per la Scuola della Repubblica”
e-mail scuolarep@tin.it
sito www.scuolaecostituzione.it

SCUOLA SECONDARIA: UN TERRENO MINATO PER UN MILIONE DI STUDENTI


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguKzOMreU02RZlhb_6AUJAo90rg9uwhEUlFZ3GI3cKJIFUQ2hpbK6Ow5TJ4cqhQ13H9smjPbOiEGm-1bWIRZKZPz7RV-0W_mFMk4lzF0mrZEDAUhcpKZDEzuX5cvXzRPxH16hL90x8cTE/s400/bocciato.gif

di Pino Patroncini


Dopo che la stampa nel mese di luglio aveva annunciato un aumento consistente nel numero dei respinti c’era da aspettarsi che il Ministero fosse prodigo nel fornire dati che confermassero o smentissero questa previsione. Invece a 15 giorni dalla riapertura delle scuole non si hanno notizie. Secondo quei dati infatti tra bocciature e “sospensioni” e nonostante l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni la secondaria, inferiore e superiore, tornava ad essere un terreno minato oltre un milione di studenti.

A costruire quel dato contribuivano vari elementi:

  • un 6% di bocciati in prima e seconda media (mentre in terza al momento della licenza il fenomeno sembrava rientrare nei parametri usuali);
  • il 18% di bocciati in prima e seconda superiore, solo a giugno, che lasciava presumere almeno la conferma, se non il superamento, del 21% a settembre( cioè dopo recuperi e verifiche) che già lo scorso anno qualche scandalo aveva creato dal momento che si inquadrava nell’appena varato innalzamento dell’obbligo;
  • un altro 24% di sospesi, potremmo dire “rimandati”, di cui ancora non si sa quanti abbiano superato le verifiche finali;
  • un 6% di non ammissioni all’esame di stato, quasi il doppio dell’anno precedente (3,5%), causato dalla nuova norma che prevedeva la media del 6 come livello minimo per avere l’ammissione (da quest’anno la norma sarà ancora più selettiva perché prevederà come requisito minimo almeno il 6 in tutte le materie)
  • un 3% di respinti all’esame di stato che portava al 9% la selezione finale, e che era persino superiore al dato dello scorso anno (2,5%) , cosa “inspiegabile” alla luce della più rigida selezione in entrata di cui si è già detto.

Alle polemiche suscitate da questi dati il Ministro Gelmini aveva risposto dicendo che le bocciature erano un segno di una ritrovata serietà ed efficienza della scuola. Il che, applicato alla sanità, equivarrebbe a valutare la qualità degli ospedali dal numero dei morti che sfornano.

In realtà questo è sicuramente l’effetto delle misure che il Ministro Gelmini ha adottato (voto numerico alle medie, diversa ammissione agli esami ecc.), ma anche dello spirito con cui sono state adottate: uno spirito punitivo nei confronti della scuola tutta, degli insegnanti additati come sessantottini permissivi e fannulloni e degli studenti presentati come bulli da fronteggiare o lavativi da punire a suon di 5 in condotta e esclusioni dalle prove d’esame.

Se non che immediatamente di questa logica è emerso di nuovo non il carattere del merito, a parole tanto caro alla Gelmini, bensì quello della selezione di classe, ben visibile nelle bocciature dell’ultimo anno: 6% nei licei, 16% nei tecnici, 23% nei professionali.



Dello stesso autore leggi anche Bocciare o non bocciare: un dilemma europeo

Software gratuito per ipovedenti e dislessici

ViVo Portable USB maschera principale
Si chiama "Vivo" ed è un programma realizzato da una scuola statale italiana (L'ist. Majorana di Gela) che risolve i mille problemi di lettura e di visione delle pagine web delle persone ipovedenti o dislessiche. Si installa da una penna web ed è quindi pienamente portatile e può essere attivato su qualsiasi PC in quanto non sporca il sistema. Queste sono le sue caratteristiche principali:

è totalmente distaccata dal sistema ospite (Windows);

non sporca il registro di sistema (Windows).

La finestra principale di ViVo è parlante ed è curata nella grafica e nei colori, per facilitare la visualizzazione delle opzioni offerte, anche a chi ha problemi di vista. Dalla stessa finestra, con un semplice click del mouse possiamo:

navigare con una versione di Firefox parlante e con caratteri ingranditi;
avere una lente d’ingrandimento per lo schermo (configurabile);
accedere direttamente al disco principale;
gestire la posta elettronica;
attivare la lettura dello schermo;
aprire la tastiera a schermo;
ascoltare tantissime emittenti radio via internet;
aprire la sintesi vocale con molte voci;
ridurre ad icona;
uscire dal programma;
rimuovere le periferiche USB (chiavette, ecc..);
avere le informazioni su ViVo (descrizione, guida in italiano, sito, blog, ecc..).
Nella pagina web di presentazione si può effettuare il download, totalmente gratuito, e ci sono dettagliate spiegazioni sull'installazione e il funzionamento del programma. Gli autori chiedono soltanto di diffondere il loro prodotto in modo che possa giungere a tutte le persone che ne possano trovare giovamento. Mi sembra un'iniziativa rara, preziosa e da sostenere.

lunedì 14 settembre 2009

Nuovo anno e vecchie proposte


Buon anno scolastico a tutti i colleghi. Riprendiamo le pubblicazioni su questo blog con un suggerimento. Andate a leggervi questo post di Giorgio Israel pubblicato sul suo blog. Per chi non lo sapesse, il prof. Israel è uno dei consiglieri più ascolati dalla Gelmini e, dopo Tremonti, il primo responsabile della Riforma della scuola. Consiglio la lettura del suo blog soprattutto ai colleghi che, come me, hanno seguito e apprezzato l'intervento della DS Cinzia Mion. Un tuffo nel passato fa sempre bene...