sabato 28 novembre 2009

E da che parte sta il buon senso?



Milano, possibile cinque in condotta. Le compagne: solo uno scherzo
Il ragazzo è l'unico maschio in una classe con 21 femmine
Studente a scuola vestito da donna
Il preside minaccia il 5 in condotta

Il professore si è limitato a mandarlo a struccarsi e a cambiarsi
Ma per la direzione scolastica "il fatto è grave e va sanzionato"

E il preside "illuminato" rincara:
"Qualunque fosse la ragione del gesto, bisogna dare una risposta ferma, per rimarcare la necessità del decoro a lezione"
Mentre il docente:
"Non gli ho dato note né ho voluto in alcun modo sgridarlo semplicemente averlo in aula così agghindato rendeva difficile fare lezione, le ragazze non riuscivano a concentrarsi. Ho chiesto di togliersi dalle labbra il rossetto e di cambiare il giubbottino che indossava, poi lo ho riammesso a lezione senza problemi"

E voi da che parte state?

lunedì 16 novembre 2009

In vigore il decreto Brunetta. Rinviate le elezioni RSU



Il decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì 9 ottobre è un attacco senza precedenti, ai lavoratori, ai loro salari, ai servizi pubblici. E’ il secondo durissimo colpo, dopo la pessima riforma del modello contrattuale, che ha triennalizzato i contratti di lavoro e ha determinato un nuovo sistema di recupero salariale dell’inflazione peggiore di quello della cosiddetta inflazione programmata, aumentando l’emergenza salariale tra i lavoratori.

Questo decreto di fatto sancisce il furto del salario accessorio, l’azzeramento della contrattazione collettiva, la gerarchizzazione del personale, la modifica/accorpamento dei comparti pubblici, l’inasprimento delle sanzioni disciplinari.

Peggio del concorsaccio di Berlinguer !

In ogni amministrazione viene costituito un Organismo indipendente di valutazione della performance, che, sulla base dei livelli di performance attribuiti ai valutati, compila una graduatoria delle valutazioni individuali del personale, ma alla fine saranno i dirigenti scolastici a decidere.

Con questa graduatoria:
a) il venticinque per cento del personale è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al salario accessorio collegato alla performance individuale;

b) il cinquanta per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde l’attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla performance individuale;

c)il restante venticinque per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance individuale.

d)Sono previste deroghe alla percentuale del venticinque per cento in misura non superiore a cinque punti percentuali in aumento o in diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle percentuali.

In soldoni questa cosiddetta Autorità Indipendente per la Valutazione avrà il compito di distribuire il salario accessorio che non sarà più oggetto di contrattazione, ma sarà disciplinato per legge attraverso un meccanismo per cui solo il 25% dei lavoratori potrà prendere il massimo della produttività (oggi sono il 80%), metà del personale avrà solo il 50%, il 25% nulla.

Di fatto il fantomatico Organismo indipendente di valutazione della performance darà gli indicatori ai Dirigenti per effettuare le singole valutazioni, i quali avranno, quindi, piena autonomia nella gestione delle risorse umane, nella gerarchizzazione del personale e nella distribuzione del salario accessorio conseguente.

Fine del potere di contrattazione
Siamo di fronte a un progetto di pratica cancellazione della contrattazione sindacale e di sua sostituzione con provvedimenti legislativi, in un quadro in cui le risorse finanziarie da destinare al personale sono schiacciate tra vincoli sempre più asfissianti di bilancio e leggi finanziarie, finalizzate a ridurre drasticamente la spesa pubblica. Ma oltre al salario accessorio esce dalla contrattazione collettiva delle amministrazioni e delle RSU delle scuole e sul posto di lavoro anche l’organizzazione del lavoro che sarà disciplinata direttamente per legge : quindi fine del potere di contrattazione, e perfino di concertazione.

Licenziamento anche per “insufficiente rendimento”

Le norme già inserite negli ultimi contratti nazionali in tema di licenziamento per “giusta causa o per giustificato motivo” sono travalicate dal decreto Brunetta in quanto, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:

a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza, ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa;

b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi dieci anni o mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;

c) falsità documentali o dichiarative in occasione dell’instaurazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;

d) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o ingiuriose o comunque lesive della dignità personale altrui:

e) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ovvero l’estinzione, del rapporto di lavoro.

Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa, riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione formula una valutazione del personale di insufficiente rendimento. Si affaccia il rischio che chi non percepirà la produttività per più anni potrà essere licenziato per “prolungato insufficiente rendimento”.

Le elezioni della scuola sono state spostate al novembre 2010
Le RSU esistenti resteranno in carica ancora per un anno
Nascono 4 nuovi comparti nella Pubblica Amministrazione, facendo un gran calderone tra settori e competenze estremamente diverse. Uno di questi sarà formato dalla scuola, dall’Università, dalla ricerca e dalle Accademie. Le elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi di rappresentanza si svolgeranno, con riferimento ai nuovi comparti di contrattazione, entro il 30 novembre 2010. Sono prorogati gli organismi di rappresentanza del personale (RSU) anche se le relative elezioni siano state già indette.
Le elezioni della scuola già programmate dall’ 1 al 4 Dicembre p.v. sono state spostate al novembre 2010 e si effettueranno in contemporanea con quelle di tutti gli altri settori del Pubblico Impiego e le esistenti RSU restano dunque in carica ancora per un anno. La procedura elettorale in corso si interromperà tra pochi giorni quando il decreto attuativo sarà pubblicato.

Le vere offese alla democrazia sindacale

Il distacco delle elezioni RSU nella scuola da quelle degli altri comparti del Pubblico Impiego fu causato nel 1998 dalle richieste al governo dei sindacati concertativi contro le modalità di svolgimento di quelle prime elezioni, che prevedevano liste provinciali e l'assegnazione pressoché certa della rappresentanza anche ai COBAS. E Il governo D'Alema, a sole 48 ore dall'apertura delle urne, con un decreto ad hoc rinviò le elezioni di due anni. In ogni caso, le elezioni di questo anno si sarebbero svolte con le stesse regole delle precedenti tre tornate elettorali. Regole antidemocratiche e che violano il principio costituzionale della libertà sindacale: i COBAS (e i sindacati considerati non "rappresentativi" secondo le norme legislative e contrattuali imposte,dal monopolio Cgil-Cisl-Uil nell'ultimo ventennio) non hanno libertà di parola, non possono indire assemblee in orario di lavoro per cercare candidati/e, per invitare a votarli o semplicemente per far conoscere le loro posizioni; la rappresentatività nazionale non è determinata sulla base di liste nazionali o provinciali , ma sulla base di voti alle liste di scuola, come se per determinare i partiti che entrano in Parlamento valessero i voti per i Consigli di Circoscrizione.

Queste sono le vere offese alla democrazia sindacale, altro che un anno di rinvio. Avremo nel novembre 2010, oltre alle liste di scuola per eleggere i rappresentanti di istituto, anche una lista nazionale o provinciale (come avviene in tutta Europa) sulla cui base verificare chi è davvero rappresentativo?

COBAS SCUOLA

Centinaia di video didattici su Cosmolearning

 
Siete insegnanti o studenti evoluti? Siete padroni della lingua inglese? Insegnate Matematica o Scienze?
Se avete risposto affermativamente ad almeno 2 delle 3 domande, il sito che sto per segnalarvi potrebbe fare al caso vostro. Si chiama CosmoLearning ed è un grande contenitore di materiali didattici e di documentari sulle principali branchie scientifiche, ma anche geografiche ed economiche. Molto ricca la sezione, aggiornata continuamente, dedicata ai video e ai documentari, alcuni veramente molto belli e facilmente utilizzabili nella didattica quotidiana... a patto di conoscere bene la lingua inglese. Purtroppo in Italiano non c'è nulla di nulla :-(

Merci MaestroAlberto


martedì 10 novembre 2009

Realizzare il proprio calendario impegni e condividerlo



Quello pubblicato in questo blog è il calendario degli impegni scolastici e delle festività 2009/10 dell'IPSSAR (e il mio personale per novembre). E' stato realizzato con Google calendar e "incorporato" in questo blog. La cosa interessante è che tutte le volte che modifico o aggiungo un appuntamento in Google calendar questo viene immediatamente aggiornato anche sul blog o sulla pagina web dove l'ho incorporato. Utile per chiunque abbia la necessità di condividere la propria agenda di appuntamenti con molte persone o per chi voglia vere sott'occhio la pianificazione di un intero anno scolastico nel suo sito o blog personale.

lunedì 9 novembre 2009

Foto dall'Australia by Christian & Irene

Crocifisso sì, crocifisso no: è la scuola che è in croce!



Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull’esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.
Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l’inettitudine e l’ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell’informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l’attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un’occasione per diramare l’ennesimo comunicato stampa…). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!

Si tratta – quasi sempre – degli stessi politici che in croce hanno messo la scuola, privandola di mezzi e risorse finanziarie, tagliando un numero sconsiderato di docenti, intervenendo in tutti i modi per cancellare il ruolo dell’istruzione pubblica.
Si tratta degli stessi mass media che per mesi si sono prestati e hanno stimolato la salottiera discussione sui grembiulini e sul maestro unico, per poi stendere un totale e impenetrabile velo di silenzio sulla situazione disastrosa in cui oggi versa la scuola pubblica.

Oggi la scuola rischia di andare a rotoli e fa acqua da tutte le parti. Tra i punti dolenti che sono oggetto di un pervicace attacco da parte dell’attuale Governo, volutamente ignorati dalla stampa, c’è sicuramente anche la questione della laicità della scuola: parliamo del diritto quotidianamente negato all’ora alternativa, dell’impossibilità di aprire una discussione seria sulla riforma dell’insegnamento della religione cattolica in favore di un più sensato insegnamento di storia e cultura delle religioni, del fatto che siamo l’unico paese in cui i docenti di religione sono pagati dallo Stato ma scelti dalla Curia, del fatto che un Ministro possa tranquillamente ignorare una sentenza di Tribunale che – con buon senso – esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini e dalla possibilità di assegnare crediti formativi, semplicemente per evitare assurde disparità con gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

Di tutto questo – che costituisce il vero terreno su cui si concretizza il tema della laicità della scuola – non si parla. E’ più comodo aprire e chiudere rapidamente una bella e salottiera discussione sui crocefissi.

Noi genitori e insegnanti, che ai salotti continuiamo a preferire i banchi di scuola, a questo teatrino non ci prestiamo.

Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova



Sul tema vi segnaliamo questi contributi:

- articolo di Don Enzo Mazzi da “Il Manifesto” del 5 novembre 2009

- articolo da “Il Mattino di Padova” del 5 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

Un sito per creare giochi e quiz didattici

Il sito è il già nominato Class Tools Net che ha recentemente incrementato gli scenari di giochi personalizzabili per le proprie lezioni. Qui è presentato lo scenario Timeline, ma ne sono presenti molti altri, dai più semplici ai più complessi.
Buon divertimento!

Click here for full screen version

sabato 7 novembre 2009

Video tutorial in Italiano

Nel sito Playtust sono pubblicati dei meravigliosi video tutorial che illustrano in maniera professionale alcune dele funzioni più interessanti di importanti programmi di grafica, come Photoshop, Flash, Première e altri. Sono verament eben fatti e consiglio agli interessati una visitina al sito. Pubblico qui di seguito un file di esempio:

via PlayTuts



merci web 2.0 and something else