domenica 27 settembre 2009

SCUOLA SECONDARIA: UN TERRENO MINATO PER UN MILIONE DI STUDENTI


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di Pino Patroncini


Dopo che la stampa nel mese di luglio aveva annunciato un aumento consistente nel numero dei respinti c’era da aspettarsi che il Ministero fosse prodigo nel fornire dati che confermassero o smentissero questa previsione. Invece a 15 giorni dalla riapertura delle scuole non si hanno notizie. Secondo quei dati infatti tra bocciature e “sospensioni” e nonostante l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni la secondaria, inferiore e superiore, tornava ad essere un terreno minato oltre un milione di studenti.

A costruire quel dato contribuivano vari elementi:

  • un 6% di bocciati in prima e seconda media (mentre in terza al momento della licenza il fenomeno sembrava rientrare nei parametri usuali);
  • il 18% di bocciati in prima e seconda superiore, solo a giugno, che lasciava presumere almeno la conferma, se non il superamento, del 21% a settembre( cioè dopo recuperi e verifiche) che già lo scorso anno qualche scandalo aveva creato dal momento che si inquadrava nell’appena varato innalzamento dell’obbligo;
  • un altro 24% di sospesi, potremmo dire “rimandati”, di cui ancora non si sa quanti abbiano superato le verifiche finali;
  • un 6% di non ammissioni all’esame di stato, quasi il doppio dell’anno precedente (3,5%), causato dalla nuova norma che prevedeva la media del 6 come livello minimo per avere l’ammissione (da quest’anno la norma sarà ancora più selettiva perché prevederà come requisito minimo almeno il 6 in tutte le materie)
  • un 3% di respinti all’esame di stato che portava al 9% la selezione finale, e che era persino superiore al dato dello scorso anno (2,5%) , cosa “inspiegabile” alla luce della più rigida selezione in entrata di cui si è già detto.

Alle polemiche suscitate da questi dati il Ministro Gelmini aveva risposto dicendo che le bocciature erano un segno di una ritrovata serietà ed efficienza della scuola. Il che, applicato alla sanità, equivarrebbe a valutare la qualità degli ospedali dal numero dei morti che sfornano.

In realtà questo è sicuramente l’effetto delle misure che il Ministro Gelmini ha adottato (voto numerico alle medie, diversa ammissione agli esami ecc.), ma anche dello spirito con cui sono state adottate: uno spirito punitivo nei confronti della scuola tutta, degli insegnanti additati come sessantottini permissivi e fannulloni e degli studenti presentati come bulli da fronteggiare o lavativi da punire a suon di 5 in condotta e esclusioni dalle prove d’esame.

Se non che immediatamente di questa logica è emerso di nuovo non il carattere del merito, a parole tanto caro alla Gelmini, bensì quello della selezione di classe, ben visibile nelle bocciature dell’ultimo anno: 6% nei licei, 16% nei tecnici, 23% nei professionali.



Dello stesso autore leggi anche Bocciare o non bocciare: un dilemma europeo

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